Persone, Luce e Natura al Centro dell’azienda sostenibile
Come negli anni passati, anche in questo 2024 Business Diamonds e The Slow Corner hanno deciso di partecipare al Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da Asvis.
(Per maggiori informazioni su Asvis cliccate qui , per maggiori informazioni sul Festival dello Sviluppo Sostenibile e per accedere al replay degli eventi ufficiali cliccate qui )
Il 16 maggio scorso, con le mie colleghe, gli architetti Serena Bartalucci, Simona Ventura e Giordana Arcesilai, abbiamo trascorso due ore con il pubblico intervenuto online per informare e per confrontarci.
In questo articolo trovate un riassunto sintetico dei contenuti affrontati durante l’evento.
(Per maggiori informazioni sull’evento e sui relatori cliccate qui )
La tematica scelta per quest’ultima edizione ha riguardato le diverse possibilità di integrazione della sostenibilità in azienda, mettendo al centro le persone che vi lavorano e prendendo in considerazione le loro attività, la loro produttività ed il loro benessere. Il legame fra questi elementi e la sostenibilità in senso ampio resta ancora sconosciuto per molti ed è per questo che abbiamo deciso di riassumerne le grandi linee in un seminario online di due ore a partecipazione libera previa iscrizione.
Perché questo evento
La sostenibilità si basa sulla cosiddetta Triple Bottom Line, ovvero la triade Persona, Pianeta, Profitto che durante l’evento è stata anche nominata nella forma dell’acronimo inglese ESG (Environment, Social, Government).
Con Simona e Giordana abbiamo partecipato recentemente ad un evento organizzato a Bologna da Impronta Etica (Per maggiori informazioni su Impronta Etica cliccate qui ). Durante una delle tavole rotonde per definire questa triade è stato utilizzato il termine di “sgabello a tre gambe” per spiegare in modo semplice e diretto come ognuno dei suoi tre pilastri sia indispensabile per far sì che lo sgabello possa stare in piedi, e quindi per poterci assicurare un futuro sostenibile.
Quando parliamo di sostenibilità istintivamente tendiamo a portare la nostra attenzione sugli aspetti legati all’ecologia (il pianeta). In effetti l’aspetto ecologico è fondamentale ed i recenti dati riguardanti gli effetti di un riscaldamento climatico indotto ed inarrestabile sono la conferma della sua importanza.
D’altro canto, è essenziale prendere in considerazione anche l’aspetto sociale (la persona) e quello economico (la gestione del profitto).
I recenti aggiornamenti della legislazione europea sulla Responsabilità Sociale d’Impresa e sul reporting non finanziario stanno obbligando buona parte delle aziende a prestare sempre più attenzione agli impatti sia positivi che negativi delle loro attività, e a prendere in considerazione i 3 assi della persona, del pianeta e del profitto.
Partendo ad esempio da quest’ultimo, il profitto, il modo in cui gestiamo le nostre risorse economiche così come quelle delle nostre attività ha un’influenza sul livello di sostenibilità della nostra società. In questo senso abbiamo a disposizione tutta una serie di azioni possibili : remunerare in modo equo fornitori e dipendenti, prediligere l’economia locale e circolare, scegliere banche impegnate sul piano della sostenibilità, investire i nostri soldi in fondi certificati ISR o presso istituti finanziari impegnati nel sostenibile.
Sul piano sociale vi sono numerosi aspetti da prendere in considerazione :
a) L’educazione e la sensibilizzazione della popolazione in senso ampio.
Essere in possesso di strumenti conoscitivi adeguati per comprendere i grandi temi della sostenibilità è importante. Si può partire anche da azioni basilari, come effettuare la raccolta differenziata: se mi è stato spiegato in modo chiaro come fare, si è sottolineata l’importanza della mia azione di differenziazione dei rifiuti si può spostare la barra più in alto ed arrivare a parlare responsabilità come cittadino nel mettere in opera questo piccolo gesto quotidiano, e quindi di contributo al benessere di tutti, il mio e quello degli altri.
Quando affrontiamo un cambiamento di abitudine e di comportamento ci troviamo ad affrontare 5 tappe fondamentali (per maggiori informazioni su come affrontare un cambiamento cliccate qui ) :
- innanzitutto dobbiamo diventare coscienti del problema da affrontare ;
- poi dobbiamo poterci informare sulla situazione e sulle possibilità di cambiamento a disposizione ;
- dobbiamo quindi effettuare delle scelte e porci degli obiettivi raggiungibili e misurabili ;
- infine dobbiamo stabilire quali sono le azioni da mettere in atto per raggiungere questi obiettivi ;
- una volta messe in atto le azioni prescelte ci troveremo a fare il bilancio dei risultati del cambiamento che abbiamo messo in atto. Funziona? Ho ottenuto un risultato positivo? In caso affermativo per chi?
Diventa quindi fondamentale poter fornire alle persone gli strumenti per comprendere la realtà, per agire in modo corretto ma anche per difendersi e per far valere i propri diritti.
b) I diritti sociali.
A proposito di diritti non possiamo non citare il diritto ad un lavoro dignitoso e retribuito in modo equo ma anche l’uguaglianza di genere e la parità dei diritti fra le persone, indipendentemente dalla loro cultura, dalla loro nazionalità, dal loro credo.
c) La salute.
Tutti questi aspetti sono molto importanti ma agli occhi di ciascuno di noi diventano secondari senza la salute. L’accesso a cure adeguate, di qualità, gratuite o ad un costo commisurato al proprio reddito, deve rappresentare un diritto universale.
Negli ultimi decenni la gestione della salute dei cittadini è passata dalla cura alla prevenzione e cura. Fra i due è l’aspetto della prevenzione sta guadagnando sempre più rilevanza portandoci a prestare attenzione a nuovi aspetti del nostro quotidiano : la qualità del cibo che mangiamo, dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo. Ma non solo. La postura, l’esposizione agli schermi, l’esposizione al suono, alla luce, la gestione delle relazioni umane, il rispetto per la nostra psiche. Solo per citarne alcuni.
La maggior parte dei lavoratori ha un contratto full time, e questo significa che queste persone passano circa 35 o 40 ore settimana (o più di 40 in caso di straordinari) sul luogo di lavoro.
Il modo in cui viviamo la nostra esperienza in azienda e il modo in cui diamo il nostro contributo alla società tramite il lavoro sono influenzati ed allo stesso tempo influenzano i tre pilastri della sostenibilità : il pianeta, la persona ed il profitto.
Solo recentemente le statistiche hanno iniziato a “dare i numeri” in merito alla relazione di efficienza che lega il benessere sul luogo di lavoro non solo alla produttività aziendale ma anche alla riduzione degli impatti sugli stakeholders interni ed esterni all’impresa.
L’azienda è in grado di contribuire attivamente al raggiungimento dei 17 obiettivi, attraverso azioni che partono dal suo interno ma che si ripercuotono ad effetto farfalla sul territorio circostante ed oltre.
Le aziende, fatte di persone e per le persone, sono in grado di diventare laboratori di intelligenza collettiva e motori di miglioramento. Ma perché ciò avvenga è necessario che le persone che lavorano al loro interno siano messe in condizione di agire nell’equilibrio fra i tre pilastri.
Per questo il benessere aziendale non si misura solo in termini di adeguatezza del luogo fisico ma anche di relazioni salutari, prendendo in considerazione tutte le potenzialità e le esigenze del cervello umano, che per essere efficiente e produttivo necessita di un contesto adeguatamente strutturato e personalizzato.
Le relazioni umane, l’architettura, l’aria, l’acqua, il verde, la luce : sono alcuni degli elementi fondamentali da prendere in considerazione per costruire un ambiente di lavoro sano. A questi se ne aggiungono molti altri, derivati ma non per questo secondari.
Costruire un ambiente di lavoro gradevole non necessità obbligatoriamente di costi enormi : si tratta piuttosto di lavorare sulle buone pratiche, concentrarsi sull’essenziale e restare aperti alle proposte e alle possibilità di miglioramento.
È necessario per le aziende passare dalla constatazione all’azione, prendendo coscienza della propria capacità di impatto, proponendo intenti orientati a produrre risultati positivi nonché minimizzando o annullando le conseguenze negative delle attività svolte.
È con questo spirito che ci siamo riunite, per proporre alle aziende una roadmap da seguire per iniziare un percorso di miglioramento e per rimettere l’essere umano al centro del lavoro, come attore ed autore di un cambiamento a impatto positivo e duraturo.
Arch. Serena Bartalucci: la sostenibilità in azienda attraverso la certificazione WELL
Nel corso della nostra vita, al lavoro o nel privato, spendiamo il 90% del nostro tempo all’interno di edifici. Più in particolare, considerando di lavorare in media 8 ore al giorno, spendiamo un terzo della nostra vita sul luogo di lavoro, molto spesso chiusi in uffici.
Molti studi hanno dimostrato che l’ambiente in cui lavoriamo ci influenza sia a livello di salute, fisica e mentale, che a livello di produttività.
Edifici scadenti possono farci ammalare (si veda ad esempio la c.d. “Sick Building Syndrome”) e quindi possono ridurre le nostre prestazioni; al contrario ambienti sani, confortevoli e stimolanti possono ridurre l’assenteismo e migliorare le prestazioni fino al 2%.
Qualcosa può e in molti casi deve essere fatto. È per questo che Serena ha iniziato ad interessarsi alla certificazione WELL, trattandosi di un movimento che applica la scienza ambientale a beneficio della salute, del benessere e delle prestazioni delle persone.
(Per maggiori informazioni sulla certificazione WELL cliccate qui )
Il protocollo WELL si occupa di definire e misurare il benessere delle persone occupanti edifici, in particolar modo quelli aziendali. La certificazione WELL Building Standard rappresenta una tabella di marcia per la creazione di spazi che promuovono la salute e il benessere umano.
Perseguendo la certificazione, le aziende possono monitorare i parametri che influenzano la salute e le prestazioni dei lavoratori e migliorarli con un ritorno positivo per tutti gli stakeholders coinvolti. Questo può aiutare le aziende anche a certificare e dimostrare il loro impegno attraverso il reporting ambientale, sociale e di governance (ESG).
Secondo il protocollo WELL gli aspetti che influenzano la nostra relazione con il contesto possono essere identificati nei seguenti:
• Aria
• Acqua
• Nutrimento
• Luce
• Movimento
• Comfort termico
• Suono
• Materiali
• Mente
• Comunità
Analizzando in dettaglio una selezione di parametri principali possiamo notare che:
- Aria
Facciamo circa 25000 respiri al giorno. Di conseguenza è facile realizzare che fino al 75% dell’esposizione a tossine avviene attraverso l’aria che inaliamo. Un’alta concentrazione di inquinanti nell’aria, come PM, VOCs, NO2 può causare problemi di vario grado, da lievi come irritazioni di naso e gola, stanchezza e mal di testa, fino a più gravi come diabete, problemi di circolazione e cancro.
È stato provato che anche la semplice esposizione a livelli troppo elevati di CO2 riduca le prestazioni mentali del lavoratore.
Importante per ridurre i problemi dovuti all’inquinamento dell’aria è il monitoraggio degli inquinanti (a questo scopo esistono vari strumenti di uso comune in commercio), la ventilazione (il più possibile naturale) e la purificazione meccanica dell’aria.
- Acqua
L’acqua è un tema importante in un edificio, sia riguardo al suo consumo che per i problemi strutturali che possono derivare da un errato trattamento di acqua e umidità: quest’ultima può causare formazione di muffe o accumulo di batteri.
Da notare che il nostro corpo è composto per il 60% da acqua e questa, se priva di inquinanti, è fondamentale per la nostra esistenza. L’ingestione di inquinanti come metalli pesanti ma anche Pfas o residui di medicinali può causare diverse malattie come infezioni, malattie riproduttive o cancro.
Per ridurre i rischi derivanti da uno scorretto trattamento delle acque è necessario:
- fornire servizi igienico-sanitari adeguati;
- effettuare un corretto monitoraggio e gestione dell’umidità nell’edificio;
- mettere a disposizione sufficiente acqua filtrata/purificata agli occupanti dell’edificio.
- Comfort termico
Il comfort termico incide sul consumo energetico degli edifici che rappresenta fra l’altro il 40% della spesa di mantenimento di un immobile. Il comfort termico contribuisce inoltre alla soddisfazione umana influenzando i livelli di motivazione, attenzione, concentrazione e umore.
I parametri che influenzano il comfort termico sono: temperatura, umidità e velocità dell’aria. I problemi che possono derivare da un erroneo bilanciamento dei parametri sono: formazione di muffe (con conseguenti danni per la salute), problemi respiratori e cardiovascolari, deterioramento del benessere mentale.
Importante per mantenere adeguati livelli di comfort termico è monitorare temperatura e umidità dell’aria, nonché fornire la possibilità di regolare la temperatura diversamente a seconda delle zone dell’edificio e dei lavoratori interessati.
- Materiali
Gran parte degli inquinanti contenuti all’interno degli edifici provengono dai materiali contenuti al loro interno, che siano materiali da lavoro o da costruzione. Alcuni di questi materiali contengono sostanze dannose per la salute, come piombo, mercurio, amianto, PFAS, PVC, che possono provocare alterazioni endocrine, infiammazioni e di conseguenza possono indurre infertilità, problemi dello sviluppo e neurologici, diabete e cancro.
Importante per limitare il rischio collegato è scegliere sempre materiali sostenibili e certificati.
- Mente
Il 30% degli adulti sperimenta, durante l’arco della vita, una condizione di salute mentale: 2/3 di questi sono lavoratori e questo significa che la loro produttività lavorativa viene impattata dal loro stato di salute mentale. Si stima che globalmente questo comporti per le imprese una perdita economica di circa 1 triliardo di dollari l’anno .
Importante per limitare i rischi di sviluppo di condizioni mentali sfavorevoli è integrare la natura sul posto di lavoro, sia come visuale che come elemento vivente.
Arch. Giordana Arcesilai – Il ruolo e l’importanza dell’illuminazione sul luogo di lavoro
Gli studi degli ultimi anni nel settore dell’illuminotecnica ci dimostrano che la corretta illuminazione contribuisce a migliorare la produttività e il benessere del personale, creando un ambiente di lavoro sano e stimolante.
Già partendo dall’ecosistema naturale, possiamo capire come la luce tramite le sue diverse lunghezze d’onda è in grado di influenzare il mondo animale producendo un effetto sugli elementi naturali ma anche ad esempio sul sonno dell’uomo.
La recente pandemia Covid-19 ci ha aperto gli occhi su questo soggetto, assottigliando quello che è il confine tra ambienti interni ed esterni e ci ha fatto capire che non siamo fatti per restare troppo a lungo esposti ad una luce statica.
L’osservazione degli effetti stimolanti della luce naturale nonché ad esempio l’applicazione di effetti luminosi in ambito teatrale possono diventare fonte d’ispirazione nel progetto di spazi lavorativi di nuova generazione.
Per fare un esempio Naomi Miller, lighting designer americana, da tempo sostiene che “L’ essere umano ha bisogno di una luce intensa durante il giorno e di un livello di luce molto più basso durante la sera e la notte; può avere bisogno di una luce più bianca (o con un contenuto più elevato di lunghezze d’onda blu) durante il giorno e di una luce di notte con una quantità di lunghezze d’onda molto inferiore al blu e superiore al rosso. Il corpo umano si è evoluto per rispondere biologicamente e psicologicamente alle variazioni di intensità, spettro, modello e direzione. L’illuminazione destinata alle persone non è statica!”
Concetti questi ultimi derivati dal diagramma di Kruithof (per maggiori informazioni cliccare qui ) che ci insegna che c’è un importante equilibrio da rispettare e che lega illuminamento e temperatura / colore, entrambi fondamentali per la giusta atmosfera alle diverse ore del giorno negli ambienti indoor.
La luce va progettata: non è un accessorio ma bensì una parte integrante del progetto fin dalle sue prime fasi di elaborazione. Illuminare bene un ambiente di lavoro è altresì un dovere nei confronti del personale che opera al suo interno.
Attualmente, uno degli obiettivi della progettazione della luce è riportare le variazioni della luce diurna nella vita quotidiana delle persone con un’illuminazione artificiale biologicamente attiva, HCL (Human Centric Lighting, per maggiori informazioni cliccare qui )
Tanti sono gli studi sull’influenza della luce sull’uomo, con effetti ad esempio sulla produzione di ormoni (cortisolo e melatonina) e quindi sul suo ritmo circadiano.
Gli effetti positivi di una corretta illuminazione sono molteplici: buona visibilità, comfort visivo, sicurezza, orientamento. Per quanto riguarda gli effetti biologici positivi possiamo citare la vigilanza, la concentrazione, le prestazioni cognitive, il ciclo regolare di sonno-veglia.
La luce può inoltre avere effetti positivi sulla persona dal punto di vista emotivo, come ad esempio il miglioramento dell’umore, l’eccitazione, il rilassamento, il controllo dell’impulso.
Anche le norme UNI sono sempre più volte al benessere della persona; contemporaneamente possiamo notare una continua evoluzione delle tecnologie che ci danno la possibilità di simulare la luce diurna creando illusioni ottenendo spazi rigenerativi indoor.
È importante notare che l’evoluzione dell’ambiente-ufficio è continua: abbiamo spazi di relazioni e multitasking dei quali il progetto della luce deve tenere conto superando il layout di ufficio rigido che veniva usato in passato.
Eppure la maggior parte degli ambienti di lavoro sono male illuminati: spesso la luce viene per ultima nell’ordine delle priorità così da abituare il personale ad ambienti malsani.
Necessaria è quindi la presa di consapevolezza degli imprenditori per valorizzare i propri spazi di lavoro: indipendentemente dal settore, le persone sono la risorsa più importante e preziosa di un’azienda. Non solo: come fatto notare da Serena, il personale rappresenta anche un costo di esercizio importante e su di esso è necessario investire continuamente per migliorarne la produttività, l’assiduità lavorativa e la fedeltà, tutti elementi questi che possono fare la differenza per l’azienda.
Arch. Simona Ventura: l’importanza del verde all’interno dell’azienda ed intorno all’azienda.
Anche nell’ambito del verde le nostre considerazioni hanno inizio con una constatazione: le innumerevoli ricerche sviluppate in questi anni in campo scientifico, hanno ampiamente dimostrato come sia di vitale importanza per gli esseri umani e per il loro benessere avere un costante contatto con la natura.
Edward Wilson, biologo statunitense, promotore del concetto di Biofilia (amore per la vita) già a partire dagli anni ’80, sosteneva che gli esseri umani sono predisposti biologicamente a cercare il contatto con le forme naturali e che non si può vivere una vita sana e completa lontano dalla natura.
Eppure è un dato di fatto che le persone tendano a trascorrere sempre meno tempo in mezzo alla natura. Si stima a tal proposito che il tempo dedicato a queste attività sia diminuito negli ultimi 30 anni di circa il 35%, tutto questo a discapito della salute sia fisica che psicologica.
Le ricerche hanno inoltre evidenziato come il trascorrere il tempo in natura porti innumerevoli benefici: riduzione dello stress, miglioramento della memoria, aumento dell’autostima, aiuto all’attività cerebrale, etc.
Un approccio in linea con la biofilia negli ambienti di lavoro è sicuramente la chiave vincente per apportare questi benefici alla qualità di vita di chi ci lavora e dell’ambiente stesso.
- Benefici per l’ambiente di lavoro
La presenza delle piante negli ambienti chiusi se scelte nelle varietà più performanti (come ad esempio in base alla loro capacità di assorbire le sostanze tossiche volatili) e nelle quantità adeguate contribuisce notevolmente al miglioramento della qualità dell’aria.
Il verde indoor attraverso le piante da fogliame contribuisce inoltre ad aumentare l’umidità relativa degli interni, rendendo l’aria più salubre e confortevole. Spesso l’umidità relativa all’interno degli ambienti indoor, è inferiore all’intervallo, compreso tra il 30% ed il 60%, considerato l’ottimale per il confort umano, soprattutto nel caso di edifici riscaldati. Le ricerche hanno dimostrato che grazie alla presenza di piante nella giusta quantità, l’umidità relativa aumenta dal 25% al 30%.
- I benefici per le persone sul luogo di lavoro
Oltre a quanto citato finora, è stato dimostrato che la produttività dei lavoratori aumenta notevolmente in presenza di piante. Diversi esperimenti riguardanti la concentrazione umana, l’abilità mentale e l’elaborazione manuale hanno evidenziato che in ambienti integranti elementi verdi i tempi di reazione dei lavoratori aumentano significativamente, a fronte di una diminuzione dell’affaticamento mentale con conseguente aumento della produttività.
Conclusione
Risulta quindi evidente come una corretta coabitazione dei tre elementi Persona, Luce e Natura all’interno delle aziende possa avere un’influenza positiva non solo sull’essere umano ma anche sull’ambiente naturale e sull’economia dell’impresa.
Con l’occasione, ci teniamo a ringraziare nuovamente tutto il team del Festival dello Sviluppo Sostenibile che ogni anno riesce a mettere in piedi questa fantastica iniziativa e ad avvicinare tantissimi cittadini ai temi della sostenibilità.
Ringrazio inoltre le relatrici, le fantastiche Serena, Giordana e Simona, che si sono dimostrate tre splendide collaboratrici e ci hanno permesso di affrontare tanti temi interessanti.
L’evento si è concluso, ma mi raccomando : non esitate a condividerne i contenuti e ad ampliare la discussione con le persone intorno a voi!
Per ulteriori domande ed informazioni potete scrivere all’indirizzo: info@theslowcorner.com