L’Impatto Positivo: come riconoscerlo e misurarlo
Possiamo produrre un impatto positivo attraverso le nostre attività e progetti?
Come si può misurare questo impatto?
E chi sono gli attori che ne beneficiano?
Ne sentiamo parlare continuamente e si tratta di un’espressione che può essere utilizzata in modo abusivo: sono purtroppo molte le aziende che ne interpretano il significato in modo errato, ingannando (talvolta involontariamente) il pubblico e gli stakeholder.
D’altro canto, aderire ai canoni della sostenibilità implica il fatto di diventare produttori di impatto positivo attraverso le nostre attività ed azioni quotidiane.
Capire cosa comporta l’impatto positivo è essenziale non solo per comprendere le conseguenze di ciò che facciamo ma anche per prevenire alla radice eventuali effetti negativi e portare un miglioramento continuo.
Innanzitutto è necessario parlare della relatività di questo concetto: l’impatto positivo non è definibile in termini assoluti in quanto si tratta di un soggetto che deve essere declinato secondo il settore ed il tipo d attività ad affinato relazionandosi agli attori che ricevono l’impatto.
Un’azione capace di apportare un impatto positivo sulla mia attività può averne uno negativo su quella del mio vicino o su un’altra situata a chilometri di distanza: questo è il motivo principale che rende necessaria la stima dell’impatto prima ancora di compiere l’azione che lo genera.
Andando alla ricerca di una definizione di impatto positivo da poter proporre durante le mie conferenze e seminari, mi sono ritrovata a studiare il significato dei singoli termini: “impatto” e “positivo”.
A seconda del contesto, un impatto può corrispondere ad un’azione, ad un’aggressione o ad uno shock; può generare una metamorfosi o un cambiamento.
È importante considerare che non sono solo le azioni fisiche o meccaniche a generare un impatto in quanto questo può essere connesso ad un’azione di influenza.
A titolo di esempio possiamo utilizzare il termine (peraltro assonante) di “influencer” che designa un personaggio popolare in grado di influenzare l’opinione pubblica riguardo ad un argomento definito. Ebbene, le azioni di comunicazione di un influencer possono produrre un impatto positivo o negativo sul suo pubblico a seconda del contesto, delle intenzioni / della preparazione dell’influencer, dei contenuti proposti, del metodo utilizzato per comunicarli.
Nel caso dell’esempio proposto, l’impatto non è dato da uno scontro fisico ma da una trasmissione di informazioni.
E quindi, come possiamo sapere se l’impatto che produciamo è positivo o meno?
Il termine “positivo” fa riferimento ad un qualcosa di certo, concreto, razionale, che tiene conto della realtà e che risulta di utilità pratica. Positivo è ciò che ha un valore maggiore di zero, che è costruttivo, che produce un risultato favorevole, che costituisce una tappa all’interno di una progressione.
Quando parliamo di impatto positivo, parliamo quindi dell’unione di diversi elementi: l’impatto positivo deriva da un’azione in grado di produrre un cambiamento in senso migliorativo rispetto alla situazione di partenza.
Un impatto positivo è in grado di produrre un risultato realistico, utile e pratico, con conseguenze favorevoli sugli attori che ricevono l’impatto.
Dovendo sviluppare ulteriormente il concetto, possiamo iniziare a porci delle domande in merito all’identità degli attori che ricevono l’impatto, le conseguenze che questo comporta e la misura di queste conseguenze.
È importante considerare che le conseguenze possono essere positive o negative nonché volontarie o involontarie: non sempre riusciamo a prevedere quali saranno le conseguenze delle nostre azioni e non sempre il risultato corrisponde a quanto atteso.
La responsabilità connessa ad un impatto può essere parziale, in quanto ci sono situazioni positive e negative che vengono generate da un insieme di fattori diversi. Per questo anche le responsabilità relative ad un impatto possono essere imputate ad una combinazione di azioni compiute da attori diversi; questi ultimi condividono quindi le responsabilità sulle conseguenze positive o negative dell’impatto.
L’elemento differenziante relativo ad attività che abbracciano i temi dello sviluppo sostenibile e della responsabilità sociale d’impresa, riguarda il binomio “impatto positivo + rispetto dei diritti degli attori coinvolti”. La sostenibilità fa riferimento ad una serie di normative e linee guida che spingono gli attori alla produzione di impatto positivo, nel rispetto dei diritti degli stakeholder coinvolti.
Per ottenere un impatto positivo e per poterlo misurare, è necessario porsi degli obiettivi SMART, acronimo inglese traducibile in: Specifici, Misurabili, Raggiungibili, Rilevanti, Temporalmente definiti. In assenza di una definizione precisa degli obiettivi, la misurazione dell’impatto può rivelarsi difficoltosa o addirittura impossibile.
Questi obiettivi devono essere fondati su valori positivi e condivisi, mirati al raggiungimento di un bene che trascenda il solo profitto dell’azienda.
Bisogna inoltre prendere in considerazione tutto quello che è “l’altro”, ovvero saper individuare gli stakeholders che subiranno l’impatto e consultarli anticipatamente per avere la loro opinione.
Dobbiamo infine definire una scala di misurazione per la positività dell’impatto e fare una stima di quelli che potrebbero essere gli impatti negativi, in modo da poter prevedere e mettere in atto azioni preventive e correttive.
È importante ricordare che un impatto (positivo o negativo) può prodursi a distanza di tempo rispetto alla realizzazione dell’azione. Saper effettuare una stima ed una gestione del rischio associato ad ogni azione può rendersi utile al fine di prevenire conseguenze negative anche nel lungo termine.
Per concludere, vorrei sottolineare come non siano solo le aziende a poter generare un impatto sui suoi stakeholder: l’effetto inverso, un impatto degli stakeholder sull’azienda, è un evento possibile e i suoi effetti vanno previsti, considerati ed analizzati attentamente.
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